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UN PRIMO BILANCIO DEL 2018

UN PRIMO BILANCIO DEL 2018

“La vendemmia 2018 si è terminata sostanzialmente con un bilancio positivo, con una produzione importante per l’enologia piemontese che ritrova Montalbera sempre tra i leader quantitativi e qualitativi del segmento vino/Piemonte soprattutto per le denominazioni monferrine in primis il Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG in aumento del 16% rispetto al 2017. Impegnate circa 110 persone durante il periodo vendemmiale la qualità è stata di sublime espressione con gradazioni in aumento e temperature diurne molto alte e notturne molto basse che han dato vita al concetto dottrinale dello “stress termico”, dato che ben fa sperare a profumi d’annate uniche ed indimenticabili. Arrivano per la prima volta i Tre Bicchieri del Gambero Rosso sulla nostra Barbera d’Asti DOCG Superiore NUDA 2015, denominazione a noi cara che rende al lettore l’interpretazione della nostra Cantina come trasversale, qualitativa su numerose denominazioni di prestigio. Riconfermati i 99 punti di Luca Maroni su LACCENTO – Ruchè 2017 che quest’anno un po’ nervosetto si è dovuto inchinare per la prima volta nella Sua produzione ai 15% alcolici svolti, a mio sommesso avviso qualità di raro ricordo in silenzio liquido. Ma sicuramente dopo la stupefacente performance della Nostra Barbera un piccolo inciso è sulla produzione scientifica del Grignolino d’Asti DOC LANFORA 2016 che raggiunge le finali dei Tre Bicchieri e si aggiudica 95 punti dal sensorialista romano Luca Maroni. La terra d’Impruneta in microssigenazione mio personale progetto, ha portato in evoluzione un vino dalle caratteristiche terrose in nocciola e spezie, veramente risultati qualitativi difficili da pensare in raggiungimento ex-ante. Sono soddisfatto sia della qualità dei nostri vini, dei continui studi che il mio team enologico compie quotidianamente e del “polmone” commerciale sempre più allenato ad affrontare mercati più rigidi e scoscesi con cambiamenti gustativi molto veloci e segmentati. Esiste un mondo in cui le persone non lasciano che le cose accadano. Le fanno accadere. Non dimenticano i propri sogni nel cassetto, li tengono stretti in pugno. Si gettano nella mischia, assaporano il rischio, lasciano la propria impronta. È un mondo in cui ogni nuovo giorno e ogni nuova sfida regalano l’opportunità di creare un futuro migliore. Chi abita in quel luogo, non vive mai lo stesso giorno due volte, perché sa che è sempre possibile migliorare qualcosa. Le persone, là, sentono di appartenere a quel mondo eccezionale almeno quanto esso appartiene loro. Lo portano in vita con il loro lavoro, lo modellano con il loro talento. V’imprimono, in modo indelebile, i propri valori. Forse non sarà un mondo perfetto e di sicuro non è facile. Nessuno sta seduto in disparte e il ritmo può essere frenetico, perché questa gente è appassionata – intensamente appassionata – a quello che fa. Chi sceglie di abitare là è perché crede che assumersi delle responsabilità dia un significato più profondo al proprio lavoro e alla propria vita.

Questa per me è Montalbera, questa per me è la mia Vita.

Queste le parole di Franco Morando.